Spazio al colore alla Scuola Media Brunner di Roiano
- 7 Giugno 2018
Spazio al colore alla Scuola Media Brunner di Roiano
Il laboratorio artistico di Elisa Vladilo verrà inaugurato giovedì 7 giugno
Spazio al colore alla Scuola Media Brunner di Roiano! Si inaugura giovedì 7 giugno l’opera pittorica site specific realizzata dagli studenti delle classi I A e I B guidati dall’artista Elisa Vladilo grazie al laboratorio di arte pubblica “Lo Spazio Sognato”, realizzato all’interno dell’istituto scolastico Brunner da febbraio a maggio 2018 e sponsorizzato da Harpo sandtex.
Con questo laboratorio, i quaranta ragazzi di prima media coinvolti, si sono cimentati nel progettare una nuova dimensione ludica di uno spazio condiviso, nel passaggio tra le aule della scuola e l’accesso alla biblioteca. Gli studenti coordinati dalla Vladilo e dalle insegnanti Maria Grazia Greblo, Martina Zehenthofer e Cristiana Radivo sono stati protagonisti attivi di un vero workshop di public art, un’attività partecipata in cui hanno potuto esprimere col colore la loro creatività, reinventando una parete di circa 20 m2 di ampiezza. Non si è trattato di un semplice murale ma della realizzazione corale di un progetto di arte pubblica, un artwork che gli studenti sono stati invitati a concepire dall’ideazione del soggetto astratto (facendosi ispirare dagli esempi di interventi di grandi artisti internazionali come Sol Lewitt, Buren, Nicola De Maria, Christo, Kabakov), alla creazione di un bozzetto individuale, fino alla scelta delle loro proposte da condensare sulla parete e alla messa in opera della pittura, coadiuvati dalla sapiente ed effervescente regia di Elisa Vladilo. Il risultato? Sorprendente, come ogni qualvolta si mettono in gioco entusiasmo, competenze diverse, spirito di collaborazione, e la voglia di trasformare un luogo neutro e grigio in uno spazio pubblico stimolante e bello da vivere, sollecitando il senso civico di appartenenza di giovani fantasiosi. L’aspetto più interessante dell’opera, appena si salgono le scale della scuola che conducono a questo luogo di passaggio, è l’esplosione di colore che i ragazzi hanno saputo veicolare con un linguaggio astratto di intensa espressività, dando un nuovo ruolo iconico anche all’estintore che disturbava la parete: l’hanno resa infatti l’elemento focale dell’intervento, da cui divampa un magma di rosso/arancio/giallo/verde che invade il muro. La parete sembra ora una finestra sul mondo onirico dei giovani artisti, domina una natura reinventata, che hanno cercato di fondere con gli elementi architettonici della stanza, legando la composizione astratta anche alle piante presenti nella realtà, e oltre i vetri. Grazie a questo laboratorio anche gli studenti svantaggiati nelle altre materie di studio, o caratterialmente più schivi, hanno trovato un loro ruolo attivo nella partecipazione al progetto, in cui l’aspetto teorico e pratico concorrono a generare benessere nel lavorare, e a sperimentare attraverso il medium artistico lo spazio, facendoli reagire all’aspetto spesso neutro e serio di un luogo di condivisione.
Vi invitiamo a osservare da vicino questo ‘environmental painting’ (come lo chiamano gli americani più avvezzi di noi a questo tipo di interventi), da vivere presso la Scuola Media Guido Brunner di Via delle Ginestre n.1, a Trieste, giovedì 7 giugno.
Il laboratorio “Lo Spazio Sognato” è stato finanziato dalla IIIa Circoscrizione del Comune di Trieste e dalla Scuola Secondaria di I grado ‘G. Brunner’ attraverso fondi regionali, e reso possibile con la partnership dell’azienda Harpo Sandtex, fondamentale alla riuscita dell’artwork, avendo fornito i colori. La collaborazione dell’artista Elisa Vladilo con la Harpo sandtex, ormai consolidata, ha portato in città negli anni scorsi altri importanti interventi di arte pubblica, come le Colonne del Giardino di Via San Michele, l’installazione “Nel blu dipinto di blu” di Largo Sonnino, il murales di Ugo Guarino ecc., ed è stata preziosa nella realizzazione di altri laboratori con i ragazzi presso le scuole pubbliche Tarabochia, Suvich, Mauro, in cui il colore ha lasciato il segno.
Federica Purgatori